Pa, pagamenti entro 60-90 giorni

0 commenti
Pa, pagamenti entro 60-90 giorni
Le piccole e medie imprese potranno contare sui forzieri di due "cavalieri bianchi" per combattere la scarsità del credito e difendersi dai morsi della recessione: Cassa depositi e prestiti e Sace. I tecnici del ministero del Tesoro e delle due istituzioni sono al lavoro per ultimare entro questo venerdì, o comunque in occasione del prossimo "liquidity day", le modalità di questi due interventia favore delle Pmi che nel complesso, tra il rilancio di vecchi strumenti e di nuove iniziative, dovrebbero mettere in circolo dai 15 miliardi di euro in su: a questo fine unoo due decreti attuativi dovranno essere varati alla svelta.
I ruoli innovativi allo studio per Cdp e Sace saranno complementari.
La Cassa, oltre alla sua attività tradizionale, avvierà un nuovo canale di finanziamento attingendo al risparmio postale che però raggiungerà le imprese attraverso il sistema bancario, come fanno già Bei e la tedesca Kfw. Per la Sace invece è allo studio un'estensione della sua attività classica di garanzia sul credito all'esportazione, applicata alle nuove fatture della pubblica amministrazione per pagamenti di forniture o servizi nei confronti delle imprese.
In occasione del primo liquidity day, l'amministratore delegato della Cdp Massimo Varazzani ha delineato le tre linee di intervento anti-crisi della Cassa, due delle quali sono già operative: il Fondo rotativo per le imprese ha ancora in dote circa 6 miliardi di euro inu-tilizzati. Il Fri ha sostituito l'intervento dello Stato a fondo perduto: le aziende possono attingere a questo credito a tassi e condizioni molto convenienti ma resta un prestito che deve essere rimborsato. La Cassa inoltre può attivare altri 2 miliardi di euro tramite le sue linee di credito con la Bei: anche in questo caso, il finanziamento è destinato a investimenti. La novità sta nel terzo canale di intervento della Cassa, con una disponibilità iniziale di 5 miliardi di euro attinti dal risparmio postale: una norma ad hoc, che potrebbe essere varata entro questa settimana, consentirà alla Cdp di erogare credito alle Pmi, senza contatto diretto ma indirettamente attraverso il sistema bancario. Il modello è ispirato alla Bei e anche alla Kfw: quest'ultima, per non entrare in diretta concorrenza con le banche tedesche, si è sempre servita del sistema bancario per erogare credito alle Pmi, pagando anche una commissione alla banca controparte. Resta da vedere se sarà la Cassa ad assumersi il rischio-impresa (il rischio che la controparte vada in default), nel caso di questa nuova attività con il risparmio postale.
Per quanto riguarda la Sace, secondo fonti bene informate vicine a Via XX Settembre, è allo studio una formula per velocizzare i pagamenti della pubblica amministrazione al sistema produttivo. Per uscire dallo stallo, almeno per quanto riguarda i pagamenti futuri (non il pregresso, sul quale resta il problema del peso sul debito pubblico), il Mef avrebbe deciso di consentire alla Sace di estendere la sua garanzia (finora concentrata sul credito all'esportazione) ai pagamenti della Pa: dopo una certa data di scadenza di una fattura, l'ipotesi è 60-90 giorni, se la controparte pubblica non paga, invece di accumulare un ritardo subentra la Sace che effettua il versamento alla Pmi per conto della Pa. Il sistema è lineare ma i dettagli tecnici sono molto complessi: per evitare che la soluzione sia " una tantum", per esempio per un solo anno di crisi, il Tesoro e la Sace stanno studiando l'istituzione di un plafond speciale che possa essere rinnovato nel tempo, affinché questa misura diventi "revolving" e non si esaurisca con il prosciugamento di fondi stanziati ad hoc.
IL Sole 24 ore
Credit Village